Zaino in spalla sui 5 migliori trek al mondo
Giorni e giorni di cammino, zaino affardellato, notti in tenda. Tutto per vivere la grande avventura e godere di alcuni dei paesaggi più spettacolari che offre la Terra in questi percorsi che i veri escursionisti vogliono compiere almeno una volta nella vita.
Dimenticati le Hawaii da turista, a bordo piscina con un drink in mano. O almeno conquistateli dopo aver affrontato questo trek che la rivista Backpacker Magazine ha classificato come uno dei 20 più pericolosi al mondo. Questo itinerario collega Na Pali Coast a Waimea sull’isola di Kauai dopo 18 km tra giungle, fiumi, scogliere e il fantastico mondo nascosto della valle di Kalalau. Il sentiero è quasi inesistente, poco e mal curato, il meteo presenta temperature elevate e improvvise tempeste d’acqua che possono ingrossare i tre principali torrenti (Hanakapiai, Hanakoa e Kalalau) che si devono attraversare isolando a volte gli escursionisti, poche (nessuna) guide sono disposte ad accompagnarti lungo l’impervia salita di 1.200 metri, che si proietta lungo crinali molto ripidi e ricoperti di rocce che si sgretolano facilmente. In media per completare il percorso servono due giorni con un pernotto in tenda sulla spiaggia della Hanakoa Valley o a Kalalau Beach e solo previa autorizzazione delle autorità.
Probabilmente uno dei percorsi a piedi più remoti e desolati al mondo: 52 km da percorrere in cinque giorni sull’Isola Navarino, nella Patagonia cilena, vicino alla punta estrema del Sud America, tra le misconosciute ma splendide vette de “Los Dientes de Navarino“, sferzati dal gelido vento dell’Oceano Antartico. Una prova che mette in difficoltà anche i trekker più esperti, non solo per le condizioni ambientali ma anche per la mancanza di segnaletica e di infrastrutture che costringe a notti all’addiaccio in un’area dove il clima è a dir poco mutevole e per lo più avverso. Ma la ricompensa sono le spettacolari e uniche vedute sul Beagle Channel e l’arcipelago del mitico Capo Horn.
Concepito da Michel Fabrikant nel 1970 il GR20 che attraversa la spina dorsale delle montagne della Corsica per circa 180 km è considerato il trek più duro d’Europa. Da percorrere esclusivamente d’estate quando le catene prefissate facilitano le salite implacabili lungo i ripidi precipizi a strapiombo, le vette sono meno innevate e il meteo dovrebbe essere più clemente. Ha un dislivello positivo di 10000 metri e viene suddiviso normalmente in 14 tappe, anche se è possibile allungare alcune tappe e accorciare i tempi di svolgimento. Si dorme in rifugi spartani o in tenda, e si incontrano solo tre piccoli centri abitati. Si cammina sotto un sole cocente o improvvisi temporali in quota, tra faggeti, boschi di pini larici, guglie granitiche, creste sferzate dai venti, torrenti, laghi glaciali come i fantastici Lac de Capitellu e Lac de Melo, cime innevate, torbiere, altopiani, nevai, il tutto con la vista del mare sullo sfondo che rende il tutto ancora più straniante. Un trekking che oltre a richiedere un grosso impegno fisico necessita di una grande determinazione e di grosso spirito di adattamento, in cambio di assoluta solitudine, paesaggi straordinari e sensazioni inedite.
Whiskey route
Ufficialmente noto come “Machame Route“, è la via più difficile e diretta per raggiungere i 5.895 metri della vetta del Kilimangiaro in Tanzania, il picco più alto del continente africano. L’impegnativo percorso di 36 km attraversa spettacolari paesaggi panoramici di foreste lussureggianti, cascate e ghiacciai da togliere il fiato. Tuttavia, fornisce poco tempo al fisico per adattarsi all’alta quota, rendendo il mal di montagna un grave pericolo per la propria vita. Inoltre rispetto ad altre vie d’accesso come la “Marangu Route” dove si pernotta in rifugi, lungo la “Whiskey route” si dorme solo in tenda. Da molti è considerato il percorso più bello per scalare la vetta ma è consigliato agli scalatori più avventurosi. Astenersi principianti.
Se hai visto il film, o letto il libro, “127 ore” ispirato alla vera storia di Aron Ralston e sei rimasto affascinato dalla bellezza dei canyon infuocati dello Utah, dalle rocce rosse che svettano come pinnacoli di cattedrali gotiche e creano forme fantastiche e irreali, questo è il posto giusto per te. Il Parco nazionale del Bryce Canyon è un piccolo parco nazionale costituito da un enorme anfiteatro originatosi dall’erosione del settore orientale dell’Altopiano di Paunsaugunt, caratterizzato dai caratteristici pinnacoli, gli hoodoos, numerosi vicoli ciechi e alte scogliere che rendono l’orientamento estremamente difficile. Il parco, che si estende per 145 kmq a una quota tra 2400 m e 2700 m, è attraversato da numerosi sentieri tra i quali il più lungo e impegnativo è il Under-The-Rim Trail di 36,9 km che attraversa le regioni remote del canyon.
Oltre all’attrezzatura necessaria il nostro consiglio è di portare nello zaino anche una polizza Multisport che puoi sottoscrivere qui.