Le montagne più impegnative da scalare: Everest
Monte Everest – Nepal e Tibet
Il monte Everest, la vetta più alta della Terra, con i suoi 8.848 m è la più ambita cima da scalare. Insieme ad altri ottomila fa parte della catena montuosa dell’Himalaya ed è la Seven Summit asiatica (le 7 montagne più alte di ciascun continente).
Gli fu dato questo nome in onore di Sir George Everest che, al servizio della corona britannica, lavorò per molti anni come responsabile dei geografi britannici in India. L’Everest ha la forma di una piramide, con tre pareti e si trova al confine tra Nepal e Tibet. La linea di confine passa lungo le creste ovest e sud-est quindi la parete sud-ovest è nepalese.
Il primo tentativo di scalata risale al 1921 ma la spedizione non ebbe successo. Solo nel 1953 gli esseri umani raggiunsero per la prima volta la vetta del monte.
Il fattore di pericolo più grande man mano che gli alpinisti scalano la montagna è che la quantità di ossigeno si riduce e il corpo è esposto a un rischio sempre più alto di incorrere in una serie di problemi, come l’edema polmonare, l’edema cerebrale e l’embolia.
Per questo motivo, moltissimi alpinisti che scalano l’Everest usano le bombole dell’ossigeno per ridurre gli effetti dell’altitudine. Ma anche con le bombole l’ascesa può essere impervia perché sono pesanti da trasportare e, se la bombola si esaurisce prima di raggiungere la vetta, il corpo potrebbe non essere capace di adattarsi all’improvvisa mancanza di ossigeno.
Scalare l’Everest senza l’ausilio di ossigeno era considerata un’impresa impossibile ma nel 1978 Reinhold Messner salì in cima con Peter Habeler senza bombole. Furono in molti a storcere il naso e ad accusarli di averle utilizzate di nascosto ma Messner non ci sta e l’anno dopo compie un’impresa epica: raggiunge la vetta in solitaria e senza ossigeno, mettendo a tacere le polemiche.
La popolarità dell’Everest è cresciuta quando gruppi di guide internazionali hanno iniziato a intraprendere spedizioni commerciali sulla cima. Nonostante i rischi, gli incidenti e le numerose missioni fallite, l’Everest continua ad attirare ogni anno centinaia di persone, forse perché l’uomo sogna da sempre di raggiungere il tetto del Mondo per guardare la terra dal punto di vista più alto che ci sia.
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