Se ti sei stancato di correre in città e fare “banali” maratone allora è il momento di passare allo skyrunning.
Con questo termine si intende un insieme di discipline sportive di corsa che si svolgono in ambienti d’alta montagna, a quote che possono superare i 2000 metri. Dal 2008 le gare sono regolamentate dalla International Skyrunning Federation (ISF), organismo sportivo internazionale che propone, annualmente, un calendario gare composto di una serie di prove che vanno a costituire le Skyrunner World Series. In ambito italiano la Federazione Italiana Skyrunning (FISKY) organizza annualmente il Campionato italiano skyrunning. Le gare si svolgono prevalentemente fuori strada, lungo percorsi di alta montagna caratterizzati per lo più da una tipologia di terreno sconnesso, che possono comprendere tratti innevati o ghiacciati la cui difficoltà alpinistica non supera però il secondo grado di difficoltà. Ecco quali sono i percorsi scelti da noi in Italia.

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Gran Sasso

Si parte dal piazzale di Fonte Cerreto a quota 1100m e si percorre un centinaio di metri su salita asfaltata per transitare davanti alla stazione di partenza della funivia del Gran Sasso d’Italia. Dopo 150 metri  su strada sterrata, si imbocca il sentiero dei tre valloni, vero e proprio chilometro verticale, che, risalendo lungo i piloni della funivia, conduce a Campo Imperatore a quota 2136m. La salita prosegue ancora per raggiungere la Sella di Monte Aquila (2342m) da cui inizia la prima discesa che conduce in località Le Capanne, a 1850m di altitudine. Da qui si prende un ripidissimo sentiero che raggiunge la vetta di Pizzo Cefalone, tetto del percorso con i suoi 2533m. Una breve discesa conduce quindi al Passo della Portella, a quota 2266m dove ha inizio la terza e ultima ascesa del tracciato che porta al Rifugio Duca degli Abruzzi (2388m) da cui inizia una lunga discesa che riporta, dopo essere transitati a Campo Imperatore, Sorgente Pratoriscio e Fonte Portella, al piazzale di Fonte Cerreto.

Mugello

Il percorso proposto è quello del Mugello Trail lungo circa 23 km che parte dall’antica Badia di Moscheta, uno dei luoghi più suggestivi del comprensorio. Da qui inizia una salita di circa 3,5 km immersa negli splendidi boschi che sovrastano la Badia per raggiungere il caratteristico abitato di Giogarello, da dove si imbocca un bellissimo crinale che conduce al Monte Acuto (1055m), vetta con splendide vedute panoramiche. Dopo una discesa di 1,5km si transita per il primo dei sette rifugi del percorso, il Rifugio Serra, che prosegue sulla strada forestale della Cagna Morta fino al Molino dei Diacci. Qui cambia la conformazione del territorio diventando più aspra e rocciosa. Si passa dalla Cascata dell’Abbraccio e quindi dal Rifugio I Diacci verso la Val Cavaliera nel tratto più selvaggio dell’Appenino centrale. Dopo aver transitato dal Bivacco Ca di Cicci e dal vecchio borgo abbandonato di Pian dell’Aiara si scende verso la valle del torrente Rovigo che andrà guadato con attenzione per poi entrare nei canyon della Valle dell’Inferno e tornare alla Badia di Moscheta.

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Trentapassi

La Corna Trentapassi è una delle cime più frequentate di tutta la Lombardia, posta tra i comuni di Marone, Zone e Pisogne si innalza a 1248 m di altitudine di verde e roccia che partono direttamente dal pelo dell’acqua del Lago d’Iseo. Tra i mille sentieri per salirci vi suggeriamo il 263, tracciato e manutenuto dal CAI Marone, località dove consigliamo di parcheggiare l’auto, per poi partire dalla sua piazza e dal suo Lungolago, e seguire il percorso della nuova ciclopedonale sino al centro di Vello. Da qui si sale per le scale della Parrocchiale e quindi si imbocca il sentiero 263 che tra prati, boschi, passaggi su roccia di I grado e II grado, porta alla croce della Corna Trentapassi. Dalla vetta ci si butta a capofitto sul filo di cresta che separa Zone da Toline fino alla forcella di Coloreto, e ancora nel bosco a mezzacosta, sino a portarsi in Croce di Zone per poi scendere verso il paese.
Dalla Concaverde, attraverso il paese giù sul lungo rettilineo per Cislano dove si imbocca in discesa il sentiero delle Piramidi, recentemente manutenuto e migliorato, e con una vista fantastica su questi monumenti naturali, si torna nel bosco, la valle si stringe e d’improvviso ci si ritrova in pieno bosco di fronte alla cascata del Bagnadore in località Verlì. Attraverso i prati e gli ulivi si percorre la carrareccia che scende da Monte di Marone sino al centro abitato dove si chiude il percorso.

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Mozzafiato Skyrace

Il percorso segue quello della gara con partenza e arrivo da Cannobio sul Lago Maggiore e uno sviluppo di 30 Km con un dislivello complessivo di 2550 metri. Dopo il breve tratto in piano fino all’hotel Campagna, si affronta la mulattiera che, attraverso boschi di castagni e pini, porta alla cima del monte Giove (1291 metri). Dopo un chilometro di falsopiano per riprendere fiato si entra nel cuore tecnico del percorso: una stupenda e selettiva cavalcata di creste con incredibile vista sul lago Maggiore porterà ad affrontare in sequenza la cima del Fairone (1715 metri), la rampa della Fronzina ed il “Torrino” per giungere alla croce di vetta del monte Limidario (2188 metri) posta in territorio svizzero. Da qui inizia la discesa verso Cannobio, con qualche tratto ancora in salita, percorrendo circa 8 km in territorio svizzero, per poi rientrare di nuovo in Italia con arrivo a Cannobio.

Monte Cavallo

L’ultimo suggerimento si sviluppa nel gruppo montuoso Col Nudo-Cavallo, tra le province di Pordenone e Belluno, con epicentro Piancavallo, nota località turistica, situata ai piedi dell’omonimo gruppo. Il monte Cavallo, detto anche Cima Manera dall’inconfondibile forma ben visibile da tutta la pianura friulano-veneta, insieme con i suoi satelliti, il Cimon dei Furlani, il Cimon di Palantina, il Monte Tremol e Colombera, viene interamente aggirato per un totale di circa 21 Km e 1870 m di dislivello in salita. Si parte presso il Ristorante Roncjade (1270 mt) per scendere verso il Pian delle More e in circa 3-4 km di strade sterrate e del sentiero 925, ci si porta all’antica sorgente naturale del Tornidor per poi dirigersi verso l’erta Val Grande e raggiungere l’omonima Forcella (1926 mt.). Attraversando l’altipiano carsico della alta Val Sperlonga, si incomincia ad aggirare tutto il versante Nord del gruppo del Cavallo. Transitando alla Forcella Lastè (2040 m) punto più alto del percorso, si scende rapidamente al Rifugio Semenza (2020 m) per imboccare la Val de Piera a destra sul sentiero 926 e raggiunge il punto più basso dell’itinerario, Malga Pradosàn, a 1338 m. Da località Pian delle Lastre avrà inizio l’ultima lunga risalita seguendo il sentiero 923 per raggiungere con andamento regolare la bella conca della Casera Palantina (1521 mt.). Da qui il percorso si fa più ripido e tutto d’un fiato condurrà direttamente a Forcella La Palantina (1778 mt). Attraversata la Val Dei Sass in direzione nord-est fino a guadagnare la Forcella Tremol si raggiunge, per una cresta affilata la vetta del Monte Tremol da dove si discende alla Baita Arneri passando dalla Val dei Sass. Si risale brevemente il panoramico sentiero 993 Gerometta e con andamento regolare ci si porta quindi ad incrociare il sentiero CAI 924 in Val Sughet, sotto le meravigliose balze rocciose del Cimon dei Furlani, della Palantina e della Cima Manera.

Questi percorsi ti hanno convinto? Prima di iniziare a correre in montagna però ti raccomandiamo di sottoscrivere una polizza Multisport qui per proteggerti dagli imprevisti che puoi incontrare durante la tua attività sportiva.